L'uso combinato di due molecole (il nivolumab insieme al cabozanitinib, usato rispetto al sunitinib) migliora l'aspettativa di vita
Per i pazienti affetti da tumore del rene arriva una buona notizia da uno studio di fase 3: l'uso combinato di due molecole (il nivolumab insieme al cabozanitinib, usato rispetto al sunitinib) migliora l'aspettativa di vita di chi è colpito dal carcinoma a cellule renali avanzato o metastatico che non è stato trattato precedentemente. La ricerca, infatti, ha raggiunto i risultati sperati per la sopravvivenza libera da progressione e per la sopravvivenza globale dei partecipanti. "I risultati di questo importante studio, CheckMate -9ER, dimostrano chiaramente che la combinazione di cabozantinib e nivolumab offre un beneficio clinicamente significativo nelle misure chiave di efficacia in termini di sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale in pazienti con tumore del rene non trattati precedentemente", dice Toni Choueiri, che tra l'altro è direttore del Lank Center for Genitourinary Oncology al Dana-Farber Cancer Institute e docente di medicina alla Harvard Medical School.
"La valutazione preliminare dei dati mostra che la combinazione di cabozantinib 40 mg e nivolumab ha dimostrato un profilo di sicurezza favorevole - aggiunge - Se approvata, questa combinazione potrebbe divenire un'importante opzione di prima linea per i pazienti con carcinoma a cellule renali metastatico. Guardiamo con fiducia alla presentazione dei risultati a un prossimo congresso". Le aziende farmaceutiche Bristol Myers Squibb ed Ipsen hanno in programma di sottoporre i risultati dettagliati dello studio in una prossima conferenza scientifica. Il carcinoma a cellule renali è il più comune tipo di tumore del rene negli adulti, responsabile ogni anno di oltre 140.000 morti nel mondo. E' circa due volte più comune negli uomini che nelle donne, con i più alti tassi di malattia in Nord America e in Europa. Globalmente, il tasso di sopravvivenza a cinque anni, nei pazienti con diagnosi di tumore del rene metastatico o avanzato, è del 12,1%.
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